Lana Del Rey vs Ethel Cain: la faida indie-pop che non sapevamo di volere




Nel lato più drammatico e poetico dell’indie pop, Lana Del Rey è la regina madre, icona di un’era Tumblr fatta di polaroid sbiadite, daddy issues e auto vintage. Dall’altra parte, Ethel Cain è la figlia ribelle della Gen Z: la sacerdotessa del southern gothic, storytelling crudo, e quell’aura da predicatrice che fuma dietro la chiesa. Due universi musicali paralleli, due fanbase spesso sovrapposte, due madri spirituali che hanno deciso di scatenare l'inferno incendiando Twitter, TikTok e tutte le chat di gruppo.

Come siamo arrivati a questo punto?

Tutto è iniziato come un fulmine a ciel sereno. Quando Lana, dal suo Olimpo di teaser e attese messianiche per il nuovo album Lasso, ha sganciato un bomba. Un estratto della traccia 13, prodotta da Jack Antonoff, che si apre con un verso che è una dichiarazione di guerra bella e buona:

Ethel Cain hated my Instagram post / Think it’s cute reenacting my Chicago pose

(“Ethel Cain ha odiato il mio post su Instagram / Pensa sia carino riproporre la mia posa di Chicago.”) 


Il gossip si è scatenato. La "posa di Chicago" sembra essere un riferimento a una foto che entrambe hanno con Jack Donoghue, l'ex (molto, molto problematico, e non solo per motivi sentimentali) di Lana.



Nessuna prova di un flirt ufficiale tra Ethel e Jack, ma i fan hanno iniziato a collegare puntini, immaginare triangoli amorosi e lucidare le unghie per la guerra.

 Ma Lana stava solo scaldando i motori. Il colpo da maestra arriva poco dopo:

The most famous girl at the Waffle House / I don’t regret it

(“La ragazza più famosa del Waffle House / Non me ne pento”)

Per chi non cogliesse la reference, The Most Famous Girl at the Waffle House è il titolo di un celebre profilo che il New York Times ha dedicato a Ethel Cain. Lana, che l'anno scorso si è fatta fotografare mentre lavorava davvero in un Waffle House in Alabama, ha preso quel titolo e gliel'ha ritorto contro con una cattiveria sopraffina. Una masterclass di shade.


La risposta di Ethel


Mentre i fan erano ancora lì a raccogliere i pezzi, Ethel Cain ha deciso di buttare benzina sul fuoco. Niente risposte complesse, niente comunicati stampa. Solo una storia su Instagram, secca, glaciale, definitiva:

 
aggiornamento: lana del rey ha bloccato ethel cain su instagram
È il gesto che trasforma il pettegolezzo in realtà. Il blocco sui social è la dichiarazione di guerra del 21° secolo. A questo punto è chiaro a tutti: non è un gioco, non è una trovata di marketing. È tutto vero. La domanda sulle labbra di tutti era una sola: perchè?

Lana rompe il silenzio (e le unghie)


La risposta è arrivata direttamente da Lana. Non tramite un portavoce, ma con un commento lasciato sotto il post dell'account di news Pop Base:



 

Non sapevo chi fosse Ethel fino a qualche anno fa — quando qualcuno ha portato alla mia attenzione le immagini disturbanti e grafiche affiancate che pubblicava spesso di me accanto a creature sgradevoli e personaggi dei cartoni animati, facendo commenti costanti sul mio peso, ero confusa su dove volesse arrivare. Poi, quando ho sentito quello che diceva alle mie spalle da amici in comune e ha iniziato a intromettersi nella mia vita personale, ero decisamente disturbata.

Analizziamo il veleno, punto per punto:

  • Accusa di body shaming: Lana dice che Ethel la paragonava a “creature sgradevoli” e faceva commenti costanti sul suo peso. Se fosse vero, non sarebbe più un beef, ma bullismo a tutto tondo. E spiegherebbe la ferocia della reazione.

  • Le voci di corridoio: Il classico "me l'hanno detto amici in comune". Lana sta dipingendo Ethel come una serpe che sparlava di lei alle sue spalle.

  • L'intrusione: L'accusa più grave. "Ha iniziato a intromettersi nella mia vita personale". Questo sposta il tutto da un litigio online a qualcosa di potenzialmente più sinistro.

Il quadro, nella versione di Lana, è chiaro: niente a che vedere con un ragazzo o una foto, ma con una campagna di fastidio e denigrazione durata anni, che l’avrebbe lasciata “decisamente disturbata”.

Il fallout tossico: fan transfobici e dove trovarli

Come in ogni drama che si rispetti, la parte peggiore è la reazione di certa gente. La faida ha dato il via a un'ondata di commenti schifosi e transfobici contro Ethel Cain, cosa che persino il commentatore più stan di Lana ha condannato.

Se la stessa Lana, nel mezzo di una guerra personale, riesce ad avere la decenza umana di base e a usare i pronomi corretti, potete riuscirci anche voi, imbecilli.

Non sappiamo se la pace sia possibile o se il prossimo Coachella avrà un undercard di pugilato tra le due. Quello che è certo è che l’indie pop non vedeva un beef così succoso dai tempi di Azealia Banks contro… beh, chiunque.

Noi, ovviamente, restiamo qui con i popcorn in mano, in attesa della versione integrale della canzone. O del prossimo, inevitabile, round.