Tra Orwell, robot che ci rubano il lavoro e un bel dito medio al "leader del mondo libero", la rocker anni '90 ci regala l'inno di cui non sapevamo di aver bisogno.
Quando pensavate che il 2025 non potesse diventare più strano, ci pensa zia Sheryl Crow a ricordarci che c'è sempre spazio per un po' di sano rock'n'roll incazzato. La cantante, che per molti di noi è la colonna sonora dei pomeriggi passati a guardare MTV negli anni '90, ha appena sganciato "The New Normal".
Il pezzo è un j'accuse senza peli sulla lingua contro Donald Trump e il circo che gli sta intorno. Sheryl non fa nemmeno il suo nome, lo chiama elegantemente "leader of the free world", che nel contesto suona come la più grande presa per il culo dai tempi dell'invenzione dell'ananas sulla pizza.
Il ritornello è praticamente la domanda che ci facciamo tutti ogni mattina aprendo i social:
Is it science fiction or prediction wrapped in George Orwell? / If the news is fake and fear is hate and nothing’s immoral / To the leader of the free world, then welcome to the new normal
Tradotto per i pigri: "È fantascienza o una profezia di Orwell? Se le notizie sono false, la paura è odio e niente è immorale per il capo del mondo libero... allora benvenuti nella nuova normalità.".
Ma non è solo una sbroccata contro la politica del tweet selvaggio. Sheryl butta nel calderone anche le nostre ansie più moderne, tipo l'intelligenza artificiale che ci fotterà il lavoro. Canta:
You’re gonna wake up someday / To a robot that’s in your placeGrazie per l'ottimismo, zia.
Perché proprio ora? Il pezzo arriva in un momento in cui libertà riproduttiva, diritti LGBTQ e iniziative per il clima sono sotto costante attacco. E Sheryl, da brava zia progressista, a quanto pare non ha intenzione di stare zitta a guardare. Nella sua dichiarazione, dice che la possibilità che questo schifo diventi "normale" la "terrorizza". Non sei da sola, Sheryl.
Ovviamente, non è la prima volta che la Crow si espone. Già nel 2016 aveva fatto casino perché Trump usava le sue canzoni ai comizi, e nel 2024 ha dichiarato candidamente di aver votato Harris/Walz perché "guidano con l'amore e non con l'odio".
In un mondo di popstar che hanno paura di perdere mezzo follower se esprimono un'opinione più forte di "vogliamoci bene", una rocker di 63 anni che se ne frega e sputa fuori un pezzo così è una boccata d'aria fresca. Ascoltatevela.