
FUNDED IN UNDER 24 HOURS.
Potremmo anche chiuderla qui, ma sarebbe un peccato non godersela tutta.
Il 2026 non è ancora arrivato, ma Red Hot XXL ha già fatto l’unica cosa che ci interessa: venire prima.
Il nuovo calendario firmato Thomas Knights (fotografo, pervertito d’autore e creatore dell’universo Red Hot) è un’orgia visiva a base di ginger bollenti, slip strappati e deserti afosi, stampato su carta lucida formato A3 e pronto a profanarvi la cameretta.
E se pensate che sia “solo un calendario”, vi sbagliate: Red Hot XXL 2026 è un progetto a metà tra l’erotismo d’autore e la pornografia militante, una dichiarazione d’identità e desiderio che mette in primo piano bellezza, sensualità e corpi fuori dagli standard.
Scattato interamente su pellicola 16mm Kodak nel sole allucinogeno di Palm Springs, Red Hot XXL si piazza esattamente dove serve: tra le vostre fantasie da saloon e il porno gay d’autore.
Le immagini promozionali ci regalano già scorci di chiappe toniche, cappelli da cowboy e denim ridotto a brandelli. Gli scatti integrali? Per ora censurati. Ma la campagna promette: full frontal artistico, alta definizione, zero vergogna.
XXL nel nome, XXL nei fatti
Red Hot XXL è l’evoluzione hard di una saga che da oltre dieci anni combatte lo stigma sui redhead e ne celebra la sensualità attraverso calendari, art book e mostre.
Questa volta, però, niente più mezze misure: la campagna dichiara apertamente l’intento di “celebrare due culti iconici: il redhead e il cazzo gigante”.
E il pubblico ha apprezzato: 64.081€ raccolti finora su Kickstarter, partendo da un obiettivo di 34.553 € superato in 24 ore.
Non solo calendario: c'è anche un libro (e una mostra)
Red Hot XXL sarà anche un art book e una mostra internazionale, con oltre 100 immagini tra il provocante e l’esplicitamente pornografico.
L’archivio si presenta come la più vasta collezione visiva di ginger XXL al mondo, con scatti che vanno dal provocante al pornografico, tra luce naturale e body positivity.
Il cast è un mix di volti noti del porno gay, modelli Red Hot storici, nuove scoperte e presenze a sorpresa. Tutti immortalati con la solita cura per il dettaglio, la pelle diafana e l’impatto visivo.
In più, testi scritti da storici dell’arte queer, performer e pensatori del mondo LGBTQ+ approfondiranno temi legati a rappresentazione, erotismo e identità. Un’operazione editoriale completa, curata e decisamente sopra la media del genere.

Red Hot: tra attivismo, softcore e culto queer
Nato come risposta alla mancanza di rappresentazione dei redhead nel fashion e nei media gay, Red Hot è diventato in 13 anni un brand culturale e sensuale, capace di mescolare beneficenza, estetica queer e pornografia da collezione.
Ha raccolto fondi per realtà come Movember, Terrence Higgins Trust, Elton John AIDS Foundation, The Diana Award, Athlete Ally, e ha fatto tappa in città come New York, Berlino, Londra, Sydney e Amsterdam.
Il tutto con un’estetica dichiaratamente gay, dichiaratamente rossa, dichiaratamente provocatoria.
Red Hot XXL 2026 è la prova che l’estetica porno può essere arte, che la bellezza può essere esplicita e che i ginger sono venuti a prenderci a colpi di cazzo (e di classe).