Le sorelle Haim, il trio più figo della San Fernando Valley, sono tornate e non hanno alcuna intenzione di chiedere permesso. Con il loro quarto album in arrivo il prossimo 20 giugno, I Quit, Alana, Danielle ed Este fanno letteralmente piazza pulita: via gli ex fidanzati di merda, via gli appuntamenti da incubo e soprattutto via una comunità rock che non ha mai voluto prenderle sul serio. Ora, come dice Alana, "è ora di fare festa".
E quando le Haim dicono "I Quit" ("Io mollo"), non lo dicono con le lacrime agli occhi. È un urlo di liberazione. "Mollo le cose che non mi servono più", spiega Alana. "È un nuovo inizio". Este le fa eco con fare quasi zen: "L'uscita è anche l'entrata".
Il dito medio alla comunità rock (e non solo)
Per anni, le sorelle Haim hanno dovuto ingoiare rospi. Critiche, paternalismo e una etichettatura forzata nel genere "pop" solo perché, come dice Alana, "se usiamo un synth o una cosa un po' pop ci dicono 'Sono una pop band'. E noi rispondiamo: pop non è una parolaccia. E nemmeno rock lo è".
La lista di chi si becca un sonoro "vaffa" nel nuovo album è lunga. In cima ci sono i tromboni della vecchia guardia rock e i misogini da tastiera. "È sempre un uomo a dover dire la sua", sbotta Este, riferendosi ai commenti sotto i loro video live. La critica più gettonata? Quella sulle chitarre senza fili, che porta immancabilmente qualche genio a dire che fingono di suonare. La risposta di Danielle è lapidaria: "Amico, usiamo sistemi wireless. Ma sei scemo o cosa?".
Sentono che il loro amore per il movimento e il divertimento sul palco, ispirato da icone come Prince e i Talking Heads, venga liquidato come una debolezza. "Credo sia tutto abbastanza antiquato", conclude Este. "A chi importa di quella roba? È vecchia scuola. Abbiamo smesso di fregarcene di queste stronzate".
La benedizione di una regina: Stevie Nicks
E se i critici hanno ancora dubbi, ci pensa una vera e propria leggenda a zittirli. Stevie Nicks dei Fleetwood Mac è una fan sfegatata. "Tutto parte dalla voce di Danielle, è semplicemente straordinaria", ha raccontato a GQ. "Ma poi le percussioni che Este e Alana intrecciano intorno alla sua voce trasformano i brani in piccoli capolavori. Per me, in un certo senso, è come tornare a casa. Avrebbero sicuramente potuto far parte dei Fleetwood Mac".
Come se non bastasse, la Nicks ha sganciato la bomba: sta lavorando a una canzone con loro. "Un giorno, quando vi imbatterete in questa nostra canzone, capirete tutto quello che vi ho appena raccontato".
L'era della festa e le storie da incubo
I Quit arriva dopo un periodo di sconvolgimenti personali. Le tre sorelle si sono ritrovate single contemporaneamente, con Danielle che ha chiuso la sua relazione con il produttore di lunga data della band, Ariel Rechtshaid.
Ma invece di piangersi addosso, hanno trasformato la casa di Alana in una specie di Animal House. "Il mio terapista la chiama 'un'esperienza correttiva'", ride Alana. "A casa mia si facevano festoni".
L'album è una catarsi post-rottura. Canzoni come "Relationships" raccontano di flirt e di una ritrovata libertà. E a proposito di appuntamenti, le sorelle ne hanno di storie da raccontare.
Come quella volta che Alana ha volato fino a Londra per Capodanno per un tizio che, a mezzanotte, le ha dato... un cinque.
O Este, che è stata scaricata perché ha osato dire al suo ragazzo che un loro ipotetico figlio avrebbe potuto avere il diabete (come lei).
O ancora Alana, a cui un fidanzato diede un ultimatum: o lui, o il film Licorice Pizza. "Ovviamente ho fatto la scelta giusta", commenta.
Un assaggio di "I Quit": cosa aspettarsi dal nuovo album
A cinque anni di distanza dal successo di Women in Music Pt. III, il nuovo album I Quit si preannuncia come il lavoro più sfacciato e sicuro di sé delle Haim. Composto da 15 tracce e prodotto da Danielle Haim insieme a Rostam Batmanglij (già con i Vampire Weekend), il disco è stato descritto dalle sorelle come "la cosa più vicina a come abbiamo sempre voluto suonare", con un processo di registrazione "veloce e cinetico". I singoli finora pubblicati sono la prova schiacciante di questa nuova energia.
Si parte con Relationships, un ritorno audace e groovy, un inno funk irresistibile che ti afferra e ti trascina dritto sulla pista da ballo. Con quel suo ritornello sfacciato ("Fuckin' relationships"), è già il pezzo catartico perfetto per chiunque voglia maledire l'amore ballandoci sopra.
Poi c'è "Everybody's Trying to Figure Me Out", un pezzo che mostra il lato più vulnerabile della band. Nasce dall'ansia e dalla ricerca di sé, ma si trasforma in un mantra confortante, un abbraccio sonoro per chi si è sentito perso. La sua onestà è semplicemente disarmante.
Con Down to Be Wrong le sorelle hanno tirato fuori dal cilindro un instant classic, uno di quei pezzi rock lenti e catartici che sembrano già destinati a diventare tra i migliori della loro carriera. Con un sound che strizza l’occhio al rock anni ’90 alla Sheryl Crow, è un inno liberatorio da cantare a squarciagola, perfetto per esorcizzare una delusione d'amore.
Infine, Take Me Back è un tuffo nostalgico e agrodolce nell'adolescenza. Le chitarre acustiche e le armonie sognanti creano un earworm istantaneo, un ritornello che ti si pianta in testa e che racchiude quella carica emotiva che solo le Haim sanno dare, raccontando storie di gioventù senza filtri.
Con queste premesse, I Quit si candida a essere la colonna sonora perfetta per un'estate di liberazione, finestrini abbassati e un sano menefreghismo.