Nello sport, si dice, bisogna dare tutto. Sangue, sudore, lacrime. Bisogna "tirare fuori gli attributi".
E poi c'è Chris Robinson, un ostacolista americano del 2001 che, forse, ha preso il suo allenatore un po' troppo alla lettera. O forse, più semplicemente, ha scelto l'outfit sbagliato per una giornata di lavoro.
La scena è a Ostrava, Repubblica Ceca. Gara: 400 metri ostacoli. Dieci barriere da superare per raggiungere la gloria. Ma per il nostro Chris, gli ostacoli sono diventati undici. Per cinque volte Robinson ha provato a sistemare il pantaloncino, cinque ostacoli saltati con una mano in mezzo alle gambe e l’altra che cercava di non finire faccia a terra. L'ultimo, il più insidioso, il più molesto, è spuntato fuori dai suoi pantaloncini a metà gara, e ha deciso di correre in libertà per gli ultimi, interminabili 200 metri.
Sì, stiamo parlando proprio del suo cazzo.
Un'immagine che entra di diritto nella storia dello sport. Più di un record del mondo, più di una medaglia d'oro. Il telecronista italiano, con la lucidità dei grandi, ha sentenziato: "Ci vuole il bollino rosso. Diventerà super virale". E virale, ovviamente, è diventato.
Eppure, nonostante l’imprevisto anatomico, Robinson ha vinto. Non si è fermato, non ha mollato, non ha chiesto una bandierina. Ha corso come se nulla (o tutto) stesse accadendo. E all’arrivo, si è steso a terra, si è fatto una capriola e si è preso la standing ovation. Perché quando hai appena mostrato al mondo intero di avere le palle, nel senso più letterale del termine, non hai più niente da temere.