
Sono passati sei anni dalla cancellazione di The OA, ma l’eco di quella fine prematura non si è mai spenta. Anzi, negli ultimi mesi sta tornando a farsi sentire con una forza quasi cosmica.
Il 14 luglio 2025 il Mirror UK ha riportato un’intervista rilasciata da Jason Isaacs (il famigerato Dr. Hap), in cui l’attore ha confermato di aver incontrato recentemente Brit Marling e Zal Batmanglij, e che la volontà di riportare in vita la serie non è mai stata così forte:
We can't let it go. I was with them just a couple of weeks ago, and we have decided, whatever it takes
“Non riusciamo a lasciarla andare. Ero con loro solo un paio di settimane fa, e abbiamo deciso: faremo tutto il necessario.”
Non è finita:
I think there's only about 40 million people around the world who want to watch it. It was a very successful show. So hopefully, they'll watch whatever we do.
“Credo ci siano circa 40 milioni di persone nel mondo che vogliono vederla. Era una serie di grande successo. Quindi speriamo che guardino qualsiasi cosa faremo.”
Numeri che parlano da soli: The OA è stata vista per oltre 91,6 milioni di ore solo tra il 2023 e il 2024, secondo FlixPatrol. Il fandom non si è mai arreso, e l'interesse ha continuato a crescere, anche grazie alla viralità esplosa tardivamente su TikTok alla fine del 2024, in particolare con la scena della sparatoria scolastica del finale della Parte I.
Il culto di The OA non è mai morto
Sì, perché “The OA” non è morta, è solo bloccata in un'altra dimensione. Per chi c’era fin dall’inizio, non è mai stata una semplice serie TV. È un’esperienza. Una storia che unisce trauma, redenzione, fantascienza e spiritualità con una coerenza visionaria unica nel suo genere. È una religione queer: non solo per i corpi e le identità che racconta (come Buck, ragazzo trans, o Alfonso, che nella Parte II si rivela omosessuale) ma per il modo in cui abbraccia la stranezza, il dubbio, la trasformazione. Un mito contemporaneo, una visione collettiva interrotta bruscamente dopo due stagioni.
Mentre Netflix produce algoritmi in formato seriale, The OA ha osato raccontare l’indicibile: la speranza.
Ogni tanto, in mezzo al marasma algoritmico della piattaforma, compare qualcosa di sacro. Un glitch. Un’anomalia preziosa, che non ti fa solo bingewatchare ma ti cambia. Una di quelle serie che ti fanno dire: ‘Non so cosa ho appena visto… ma so che l’ho sentito, tutto.’
Dal debutto nel 2016 alla brusca cancellazione nel 2019, The OA ha sempre diviso ma mai lasciato indifferenti. Nel 2025, molti membri del cast continuano a parlarne attivamente sui social.
Brandon Perea (Alfonso) ha recentemente condiviso una foto con Isaacs, Marling e Batmanglij scrivendo:
Alzi la mano chi sta cercando di essere nella terza dimensione 🙋🏽♂️ @The_OA
Anche Ian Alexander (Buck) ha pubblicato su TikTok numerosi video sulla serie, specialmente da quando la scena della sparatoria nella scuola è tornata improvvisamente virale:
@ianaiexander #stitch with @Gertrude_movie also this is not the music used in the show- the scene had original music scored for it! #ianalexander #TheOA #BuckVu ♬ Aesthetic - Tollan Kim
Patrick Gibson (Steve) ha condiviso invece una IG Story una fanart dell’OA con l’hashtag #SaveTheOA e in una recente intervista ha affermato:
Non penso che siamo bravi a lasciare una porta aperta troppo a lungo, capisci? È come... lasciarla socchiusa. Ma onestamente credo che un loop venga sempre chiuso, prima o poi. Come e quando succederà? Non ne ho idea. Ma credo succederà. Sai cosa? Penso che il motivo per cui The OA non ha ancora avuto una chiusura definitiva... è che forse c’è ancora di più da raccontare.
Lo scorso 5 luglio 2025, durante un panel tenutosi al Fan Expo Denver moderato da Maggie Lovitt di Collider, Jason Isaacs ha ribadito che l’intero cast di The OA è pronto a tornare in scena:
Tutti hanno detto che morirebbero dalla voglia di tornare, se riuscissimo a fare qualcosa. Tutti quanti, anche chi nel frattempo è diventato una star altrove, vogliono fare di più… Le idee di Brit Marling e Zal Batmanglij sono così buone e così originali che non abbiamo mai mollato. Troveremo un modo per concludere quella storia, credetemi.
Nessun film, solo la visione originale
Vale la pena ricordarlo: quando Netflix propose agli autori un film conclusivo per chiudere la storia, come già fatto con Sense8, Brit Marling e Zal Batmanglij rifiutarono. The OA era stata concepita per cinque stagioni, con una narrazione stratificata che meritava il tempo e lo spazio per compiersi. Accorciarla sarebbe stato un tradimento del progetto.
E ora?
Nessun annuncio ufficiale. Nessuna conferma da Netflix. Ma una cosa è certa: The OA è viva. Nei thread, nei rewatch, nei video su TikTok, nelle gif dei Movimenti, nei sogni di chi si è sentito finalmente visto.
E se un giorno tornerà (che sia su Netflix, su un’altra piattaforma, o in una nuova dimensione) ci troverà qui. Con la porta aperta.