Pippo Baudo contro il DDL Zan e Fedez: “Gli avrei spento le telecamere”


Se finora moltissimi esponenti del mondo dello spettacolo e della politica si sono schierati compatti con Fedez e il suo discorso sui politici omofobi, oggi è inaspettatamente arrivata una voce autorevole contro il rapper. 

Pippo Baudo, intercettato da Adnkronos, ha aspramente criticato Fedez dichiarando che gli avrebbe spento le telecamere se solo avesse condotto lui il concertone di Rai3. Per Baudo chiedere l’approvazione di una legge contro i crimini d’odio ai danni delle persone LGBT sarebbe qualcosa "che si ripercuote sulla società in modo divisivo": 

Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità.
Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era sua. L’errore che ha commesso la Rai è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione. Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare. E poi gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo.

Non contento, il conduttore all’alba degli 85 anni, ha anche criticato il disegno di legge Zan.

Quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio. Abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo. È inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere.

Peccato che per attuare quanto presente nella Costituzione ci vogliano leggi adeguate. Le nostre ad oggi non lo sono quindi vanno riformate. La Legge Zan, oltre a non riguardare una riforma costituzionale, va ad estendere (tra le altre cose) la Legge Reale-Mancino, che prevede già le aggravanti per i crimini d’odio basati su motivi etnici, linguistici e religiosi.

Peccato che la diversità ancora oggi sia fonte di violenza e discriminazione. Ce lo raccontano i numerosi casi di omotransfobia e basterebbe guardarsi intorno o anche soltanto aprire un quotidiano per rendersene conto. 

Spiace solo che una persona che ha visto e conosciuto mezzo mondo si dimostri così retrograda.